Tutto iniziò con il senatore Bartolomeo Casalis, nato a Carmagnola (To) il 9 novembre 1825, militante dell’Unità d’Italia e seguace di Cavour e Garibaldi.
Nel 1875 assunse l’incarico di primo prefetto di Macerata ove, affascinato dalla bellezza delle dolci valli marchigiane, scelse la collina di Montecoriolano in Porto Potenza Picena, per costruire la sua dimora, “Villa Casalis” che tuttora domina il mare e le colline dell’intero paese.
Ebbe nove figli, tra questi Ada, Teresa detta Gina ed Evelina, madre di Giovanni Paolo Quintieri divenuto poi l’unico discendente.
Il senatore Casalis, oltre che uomo politico e di legge, fu anche conoscitore delle tecniche agricole innovative e decise di realizzare due aziende vitivinicole poi cedute in eredità alle figlie Ada e Teresa.
Queste aziende, costruite con le più moderne tecniche architettoniche ed enologiche dell’epoca, sono tuttora conservate dopo attenti restauri microinvasivi.
Già da allora furono impiantati nuovi vitigni, sia autoctoni che internazionali e fu abbandonato il vecchio sistema di allevamento della vite ad alberata in favore di quello più moderno a spalliera, con una produzione più intensiva.
Tuttora lo testimonia la presenza di bottiglie, etichette, contratti e fatture di vendita in Italia, anche per la Città del Vaticano e la Casa Bianca di Washington.
Nel 1905 Teresa Casalis andò in sposa al Generale di Aviazione Giulio Douhet, importante teorico militare italiano della guerra aerea e grande conoscitore ed intenditore nel campo enologico e vitivinicolo, il quale proseguì nella direzione dell’azienda di famiglia con molto successo, apportando idee nuove ed innovative.
Da allora il marchio aziendale si fregiò anche del nome del Generale e l’azienda divenne “Casalis Douhet”.
I due non ebbero figli ed alla loro morte tutto il patrimonio andò all’unico nipote, Giovanni Paolo Quintieri, figlio di Evelina Casalis e Angelo Quintieri, il quale, morto anch’egli senza eredi nel 1970, donò tutti i suoi averi al Patronato Regina Margherita – Istituto “P. Colosimo” pro ciechi di Napoli, attualmente di proprietà della Regione Campania, finalizzandoli all’introduzione dei giovani non vedenti all’istruzione ed al lavoro.
La Tenuta ha una estensione di circa 160 ettari in un unico corpo, tutta in giacitura collinare affacciata sul mare. Al suo interno insiste ancora la villa patriarcale e le case coloniche dei mezzadri dell’epoca.
L’indirizzo produttivo è sempre quello vitivinicolo, al quale si è aggiunto quello olivicolo, con circa 30 ettari impiantati ad olivi. Da alcuni anni si è deciso di riconsolidare ed investire sulle potenzialità aziendali, con l’impianto di nuovi vigneti autoctoni ed internazionali che hanno consentito la produzione di vini imbottigliati di alta qualità.
Nell’Azienda è presente un moderno frantoio per la produzione di olio extravergine di oliva DOP di qualità.
I prodotti aziendali si fregiano tuttora del nome Casali Douhet ed hanno ottenuto nel tempo lusinghieri riconoscimenti qualitativi partecipando a concorsi enologici (Selezione vini da pesce, Gambero Rosso, Luca Maroni, Guida Ais, Veronelli, ecc.) e concorsi oleari (Oro d’Italia, Oro delle Marche e Oro dei due Mari).